Il racconto di Peuw bambina cambogiana

IL RACCONTO DI PEUW BAMBINA CAMBOGIANA

Narrato da una bambina miracolosamente scampata il resoconto di una follia, un olocausto lontano che in cinque anni, in un lembo di Indocina, ha portato alla morte tre milioni e mezzo di persone. Lei è Peuw, una dodicenne, lucida e coraggiosa Anna Frank cambogiana che ha visto perire le persone più care e con loro scomparire il suo intero mondo. Uomini, donne, bambini, vittime del fanatismo dei seguaci di Pol Pot, uccisi per aver sorriso, per aver imparato a leggere e a scrivere; figli spinti a denunciare i padri; intere popolazioni deportate dalle città alle campagne, ridotte alla fame e alla disperazione.
Un documento impressionante, magistralmente tradotto da Natalia Ginzburg a cui Peuw, che oggi si chiama Molyda, ha affidato il racconto di un'esperienza umana che non ha altro riscontro nella storia recente se non quello della barbarie nazista.